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  1. Il manuale del cacciatore: priorità alla missione (II)

    Il belluarx era a tutti gli effetti un grosso felino maculato. Agile e scaltro, i suoi occhi gialli gli conferivano un aspetto intelligente. Cercò di scavalcare Steve e di rincorrere la carovana, ma un colpo d'ascia di quest'ultimo lo bloccò. Nella sacca, Daniel aveva varie funi. Preparare trappole e ingannare i mostri era la sua specialità: agganciò le estremità di una corda a due pesi di cinque chili, attese che il mostro si voltasse e gli scaraventò la fune attorno alla vita. I due pesi continuarono a roteare, avvolgendosi attorno al corpo del mostro. Emmet intuì al volo: caricò un dardo incendiario e lo sparò contro i pesi. Il belluarx, tuttavia, era troppo veloce e i colpi non centrarono i bersagli. Steve indietreggiava sempre di più. La sua libertà di movimento era limitata dall'armatura possente e dal peso dell'ascia. I suoi fendenti, sebbene fossero letali, andavano raramente a buon fine.
    -Brutta bestia, stai ferma!- Daniel saltò letteralmente addosso al mostro, conficcandolgi la spada nella coscia. La bestia si dimenò e Steve sferrò un colpo orizzontale al muso; Il belluarx si ritrasse e il cacciatore gli ferì le zampe anteriori, facendolo cadere in avanti. -Spara!- urlò Daniel. Emmet non se lo fece ripetere e lanciò l'ennesimo dardo incendiario, che colpì la corda, che prese fuoco. Le fiamme raggiunsero uno dei due pesi causando un'esplosione. Migliaia di schegge di vetro furono proiettate alla velocità del suono nel'ambiente circostante. Steve, che indossava l'elmo e la cotta, fu ferito solo alle gambe e alle braccia. Daniel, invece, fu scaraventato via dall'esplosione. Si teneva una mano sull'occhio. Il sangue scorreva copioso tra le sue dita. Il belluarx riuscì ad alzarsi prima di lui e gli piombò addosso: Daniel, tenendo una mano all'impugnatura e l'altra alla fine della lama, riuscì a tenere lontano il mostro. "Merda... il sangue negli occhi! Non vedo nulla" imprecò. -L'enervite è in bocca! Sotto la lingua!- urlò. Steve calò l'ascia sulla testa del mostro, che si ritrasse appena in tempo. Facendo forza con le gambe, sollevò di nuovo la pesante arma e preparò un altro fendente. Il belluarx cercò di afferrarlo con gli artigli, ma lui parò con la lama enorme. Nel frattempo, Emmet sparò una decina di dardi, due dei quali colpirono la testa del mostro. In quel momento, l'ascia di Steve si trovava in basso, e il cranio del mostro all'altezza delle sue spalle. Steve non perse l'occasione e, calciando l'ascia, menò un fendente verso l'alto. La testa del mostro fu tagliata in due. Il belluarx smise immediatamente di muoversi e si tramutò in sabbia. Siccome non c'era vento, il suo corpo rimase quasi intatto. Quando Steve recuperò l'enervite, la testa del mostro crollò come un castello di sabbia.
    -Non è nulla...- rassicurò Daniel, tamponandosi la ferita sul viso, appena sopra l'occhio sinistro -Esce sempre un sacco di sa...

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    Last Post by Arasallenaz il 10 Oct. 2013
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  2. Il manuale del cacciatore: priorità alla missione

    Il manuale del cacciatore: priorità alla missione


    Trascorsero altri tre giorni; Tra appostamenti, osservazioni, decine di frecce e dardi andati a vuoto, nessun era riuscito a catturare uno degli esserini pelosi che si nascondevano sugli alberi. Tutti i cacciatori erano certi che avrebbero attaccato di notte, protetti dal buio. Per questo motivo, le tende più vecchie e fragili vennero usare per coprire quelle più robuste. Chi dormiva nelle prime, avrebbe passato la notte nei carri, sotto i teli impermeabili e tra le scatole di materiale. Durante la cena, Kojic si recò nella sua tenda per prendere delle caramelle. Si chinò e cercò il barattolino tra le coperte. Posò la mano su un rigonfiamento rotondo avvolto da uno straccio. Credendo di aver trovato ciò che cercava, lo strinse, ma lo lasciò subito cadere. Da quando un barattolo di vetro era morbido? Lo straccio scivolò via, rivelando un piccolo animale paffuto e carino. Kojic indietreggiò. Sapeva cos'era.
    Un urlo acuto riecheggiò in tutto il campo.
    -Kojic!- fece allarmato Mr.Frizld. Julian, Kayleen e un altro paio di circensi si alzarono. -Fermi!- ordinò Kayleen -restate qui! Che nessuno si muova!- disse agli artisti. Lei e Julian giunsero alla tenda dove dormiva il bambino. Tentarono di aprire i lembi, senza successo. Qualcosa li teneva uniti dall'altra parte. Kayleen dovette tagliuzzare il telo. I due giovani cacciatori si fecero largo tra il tessuto tagliato. Kojic saltò fuori da un angolo, fiondandosi dritto ad abbracciare Kayleen.
    -Erano nella tenda! Erano dentro!- gridò, fuori di sé. Eppure, non stava piangendo.
    -Calmati, adesso!- intimò Kayleen -Sei ferito da qualche parte?-. Il bambino scosse la testa.
    -Occhio!- Julian li spinse via prima che uno di quegli odiosi batuffoli bianchi azzannasse la caviglia di Koji. Lo intercettò al volo e lo calciò via come se fosse un pallone da calcio. In un primo momento, i tre ragazzi si guardarono. Dopodiché scoppiarono a ridere senza alcun ritegno fino a che non udirono un vociare confuso provenire dal cerchio -il luogo dove si cenava e dove c'era il falò-.
    -Julian! Porta Kojic sui carri! Là sarà al sicuro!- ordinò Kayleen. Julian, senza che il bambino potesse controbattere, lo prese per mano e corse verso i carretti di legno. Lo aiutò a salire e si assicurò che fosse ben nascosto tra le casse e gli scatoloni. -Non muoverti da qui!- gli disse Julian da fuori, prima di tornare verso il falò. Arrivato lì, si trovò di fronte al caos generale. I piccoli belluarx bianchi avevano invaso il campo, saltavano come lepri da una parte all'altra, spalancando quelle bocche ridicolmente grandi. Uno di loro, in volo verso Vipiria, si polverizzò a mezz'aria, trafitto da una freccia di Artur. Steve stava aiutando le persone a salire sui carri, coperto da Emmet. Leroy e Daniel, invece, menavano fendenti a vuoto verso il basso; Con le spade, era quasi impossibile colpir...

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    Last Post by Arasallenaz il 5 Oct. 2013
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  3. Road To The West - Capitolo 3, parte 2.



    Cliccate sul link per leggere a schermo intero: https://docs.google.com/file/d/0B5BVvBnmau...dit?usp=sharing
    Last Post by Arasallenaz il 28 Sep. 2013
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  4. Disincanto verso il futuro, di Akire_perny68
    Si può descrivere la presa di coscienza della propria vita con poche, chiare, parole? A voi la parola...

    E' una mina vagante....
    Era una mina vagante.
    Irruenta
    Travolgente
    ovunque andava
    portava scompiglio,
    un caos originario
    che solo Tanatos
    la superava....O forse era lei Tanatos...
    Ricordo la sua risata distruttiva
    solitamente seguita da una sonora bestemmia.
    Ricordo le sere d'estate
    tra birre e sigarette
    e noi...
    ci avvicinavamo sempre più
    all'orlo dell' abisso.
    Ricordo quanto le invidiavo
    i suoi lunghi capelli neri
    e i suoi occhi...
    parevano un'oceano
    sotto la furia
    di un eterna
    tempesta...
    Ricordo parole,attimi,pensieri
    Riesumo segreti...dimenticati...
    Aveva un qualcosa
    di terribile e
    intenso
    autodistruzione...
    era un eroina romantica...
    ed io...come lei...
    eravamo due cause perse...
    Ci divertivamo insieme!
    Eccome se ci divertivamo!
    Ricordo un motorino,
    e tanti,troppi
    mozziconi consumati di sigarette
    ed altro...
    vivevamo al limite,
    non avevamo niente da perdere
    ed eravamo tutte e due così inconsapevoli...
    Ma non era vero,
    non era sano,
    eravamo illegali...
    Con lei ho scoperto il
    gusto agrodolce
    per l'ignoto...
    ma non mi bastava,
    volevo andare oltre...
    e mi sono accorta che ci perdevo la vita...
    E così ho abbandonato
    tutti i fasti e gli splendori
    dell'inferno
    e lei...
    per arrivare qui
    dove sono ora
    adesso...
    una sorta di purgatorio....
    espio le mie colpe...
    Era una mina vagante...
    ora non è più niente...
    Boom!
    E' scoppiata...
    Ed ha lasciato attorno a se
    mucchi cadaverici di ricordi...
    Last Post by Akire_perny68 il 28 Sep. 2013
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  5. Vampire's Shadows VIIII - Sangue pericoloso

    Mi ci volle un po' prima di riprendere il controllo. Mi sedetti sul letto chiedendomi se Nadia si sarebbe trasformata come me. Sicuramente giù ne stavano parlando.
    «E ora, cosa farai?» udii. Era la voce di Drake, la sentivo nitidamente!
    «A fare quello che più voglio, è ovvio. Divertimento senza limiti!» disse la ragazza rossa con fare allegro. Probabilmente era un altro "potere" da vampiro. Con mia sorpresa, mi piaceva!
    «I primi tempi resta lontana dagli umani»
    «Non ci penso nemmeno! Hai idea di quanti bei ragazzi potrei avere da vampiro?» continuava allegra.
    «Non saprai controllarti così e non ci riuscirai mai»
    «Perché? Tu forse ci riesci?»
    «Conosco i miei limiti, Nadia. Adesso guardami negli occhi e giurami di parlare il meno possibile con gli umani»
    «Io non ti giuro un cazzo! Ora che sono la creatura più forte del pianeta non devo più farlo» disse lei sbruffona.
    «Smettila, sei ridicola. Non sei ancora trasformata e non sarai mai l'essere più forte»
    «Staremo a vedere!».
    Da quale momento Nadia cominciò quasi a urlare. «No Drake, non farlo! Ti prego ora no! Non adesso che sto per trasformarmi!»
    «Avrei dovuto farlo molto prima» fece lui cupo.
    Cercando di non far rumore scesi piano le scale, e una volta sul giro scale la sentii urlare. Drake era davanti a lei, con il braccio destro in avanti, ma non vedevo altro perché mi stava coprendo la visuale. Improvvisamente ritrasse di colpo la mano, lei cadde come un sacco e lentamente si allargava una grande macchia rossa sotto di lei. Corsi verso di loro allarmata e mi trovai subito un metro dietro di Drake. Lui si voltò verso di me. Aveva la mano colma di sangue e teneva il cuore di Nadia!
    «Cosa hai...» sentii il profumo del sangue intensamente. Tutto di me lo voleva! A massima velocità mi schiacciai su una parete con la schiena, le mani sul naso e la bocca per non sentire quel paradisiaco profumo.
    «Non respirare» fece lui serio.
    «Non posso!» scossi la testa.
    «Sei un vampiro, non è necessario farlo». Provai ad ascoltare il suo consiglio, ma non riuscii a smettere di annusare quell'odore divino.
    «Perché l'hai fatto?» sussurrai.
    «Si sarebbe trasformata e la conosco fin troppo bene per dire che non avrebbe avuto un minimo di controllo. Avrebbe fatto solo stragi su stragi»
    «Potevi insegnarle come stai facendo con me!»
    «Non mi avrebbe ascoltato, non l'ha mai fatto. Adesso sali e fin che non ti chiamo restaci».
    Senza dire altro lo ascoltai. Non ero più in grado di resistere dal bere ancora dal corpo della giovane.
    Sentii rumori, voci di persone che non conoscevo e da quanto ero in grado di capire, Drake aveva chiamato un'agenzia di pulizie. Era forse impazzito? Così avrebbero chiamato la polizia!
    Cominciai a sentire di nuovo la puzza del biancospino, e prima che facesse male chiusi la porta di...

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    Last Post by † Dévera il 26 Sep. 2013
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  6. Il manuale del cacciatore: minaccia
    Inizia la missione a contratto. Sarà un'esperienza del tutto nuova, ben diversa dalle normali battute di caccia.

    Il manuale del cacciatore: minaccia.

    Nel momento esatto in cui firmarono il contratto tutti gli altri cacciatori li fissarono con odio. Emmet consegnò il foglio a Mr.Frizld sotto gli occhi di un sorridente Kojik.
    -Adesso potete vedere il circo sempre!- esultò il bambino, felice. Probabilmente, nella sua mente, sperava già di poter stringere amicizia con tutti quei cacciatori.
    -Allora, signori...- disse Mr.Frizld, indietreggiando -...buona serata-.
    -Ciao ciao!- salutò Kojic prima di andarsene.
    Julian non riusciva a credere a quello che era appena accaduto: non aveva solo incontrato delle persone del circo; Avrebbe anche viaggiato con loro. Secondo Kayleen, il circo era un posto magnifico dove si esibivano, nell'allegria generale, gli acrobati, i domatori, gli animali, i mangiafuoco e i pagliacci. Julian non sapeva cosa significasse ma non vedeva l'ora di scoprirlo. Per questo motivo, la notte precedente alla partenza, non riusciva ad addormentarsi. Rimase sveglio ad ascoltare i tuoni, lo scrosciare della pioggia e il ticchettio delle gocce sui vetri della camera, finché non scivolò lentamente nell'incoscienza.
    C'erano dei boati cupi. Si udivano in lontananza e riecheggiavano potenti nelle vallate. Se fossero stati più violenti, sarebbero parsi dei tuoni. Invece, erano suoni lenti e ritmati. Crescevano di intensità, raggiungevano il massimo e poi scomparivano. Durante la notte, la tetra musica gonfiava l'angoscia. Non era paura, né spavento. Era terrore puro nei confronti di qualcosa di totalmente al di fuori dalla sfera dell'immaginabile. Tutti gli abitanti erano usciti dalle loro case. Il piccolo villaggio era illuminato dalle fiaccole e dalle poche lampade ad olio dei suoi cento abitanti. La gente mormorava, timorosa che gli oscuri presagi divenissero realtà.
    La luna piena fu oscurata. On'ombra grande quanto una nuvola si era frapposta tra essa e la terra; Una sagoma nera come la tenebra si stagliava contro il cielo notturno. Qualcuno gridò, impazzendo di paura. Altri corsero nelle case, altri ancora prepararono i bagagli. Le labbra delle persone pronunciavano una sola parola. Il titano era arrivato. Titano... titano... titano.
    La mattina dopo l'aria era fresca. L'umidità lasciata dal temporale aveva la forma di una fine nebbiolina che restava sospesa appena sopra il terreno. Il cielo, al contrario, era tornato limpido e aveva recuperato il suo nitido azzurro estivo. I tre cacciatori attraversarono il paese dopo aver lasciato la sede della FabulA e raggiunsero il circo. Sebbene non fossero ancora le sei, già fiorivano i preparativi per la partenza. Parecchi uomini erano indaffarati a togliere i chiodi dalle tende, a ripiegare i tendoni e a caricare sulle carovane tutto ciò che era già impacchettato e pronto per il viaggio. Un altro gruppetto stava smontando una capanna fatta di teli e pali in ferro. Kojic arrivò di corsa a salutarli.
    -Ancora non so i vostri nomi. I...

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    Last Post by Arasallenaz il 25 Sep. 2013
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  7. Road To The West - Capitolo 3, parte 1.
    Ora che l'iscrizione al campionato del deserto è completata, per i Dragon Dragster inizia la marcia verso la prima gara!

    Clicca per leggere a schermo intero!
    https://docs.google.com/file/d/0B5BVvBnmau...1RVYVpZdVE/edit

    Edited by Arasallenaz - 4/10/2013, 20:34
    Last Post by Arasallenaz il 23 Sep. 2013
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  8. Vampire's Shadows VIII - Vampiro!

    Decisa ad andare da Drake, aprii la porta d’entrata, ma dopo qualche istante che il sole baciava la mia pelle, cominciò a essere caldo, sempre di più, fino a bruciare. Mi scostai di lato, fuori dalla portata della malefica luce. Appoggiai la schiena al muro, tentando di liberare la mente. Non avevo modo di contattare Drake, non mi aveva dato il suo numero di cellulare, e neppure la mail. Non sapevo nemmeno il cognome che aveva per cercarlo su Face Book. Come potevo contattarlo? Ero preoccupata per quello che mi era appena successo, e per quanto pensassi non riuscivo a trovare una spiegazione.

    «Dove diamine stai andando?» una figura alta e severa comparve sulla soglia. Drake entrò e appena vide la maglietta sporca di sangue aveva un’espressione preoccupata. «Cos’è successo?».

    Io scossi la testa, avevo paura e non sapevo cosa dire.

    «E’ normale» fece poi comprendendo «Il tuo corpo si sta abituando al sangue, e ormai il cibo umano non lo puoi più mangiare. Però il tuo organismo ancora non accetta il sangue. E’ come per i neonati: il loro corpo è in grado di mangiare una bistecca, ma ancora non è pronto. Ci vuole qualche tempo»

    «E quest’odore orribile? »

    «Il biancospino…».

    «Perché?» mormorai dopo qualche istante.

    «”Perché?”… cosa?»

    «Perché mi hai fatto… questo?» tranciai la frase in quel modo. Dovetti farlo: la mia voce era già incrinata, un’altra parola e probabilmente le lacrime sarebbero cadute.
    «Sei una cacciatrice. Ho dovuto. O questo, o due metri sotto terra»
    «No! Io non sono una cacciatrice! Sono Samantha Bergon, e non ho mai avuto intenzione di prendere paletti, acqua santa e andare a caccia di vampiri! Non sono così stupida!» scoppiai a urlare e le lacrime scendevano veloci «Non voglio uscire solo di notte! Voglio mangiare ancora le cose che mi piacciono! La carne, una cheesecakee, e perfino la pizza!». Al solo pensiero di perdere quelle cose cominciarono anche i singhiozzi. Drake fece una cosa impensabile. Si avvicinò e mi abbracciò. Forte. Un abbraccio sincero e sebbene fosse freddo, era un abbraccio caloroso.
    «Mi dispiace» mormorò «mi dispiace averti fatto questo, ma non volevo ucciderti. Tu sei diversa dagli altri cacciatori, ma presto o tardi lo saresti diventata e mia avresti dato la caccia. A quel punto ti avrei ammazzata. Non volevo che accadesse».
    Non dissi nulla. Non pensai a nulla. Lo strinsi forte e piansi ancora di più.

    «Hai sete?» chiese una volta che mi fui calmata. Annuii. «Tieni» mi diede una sacca di sangue che aveva in tasca.
    «Non voglio stare male»
    «Saranno solo le prime volte. Più bevi, prima il tuo corpo lo accetterà».
    Con un po' di malavoglia, con un po' di sete, cominciai a succhiare il sangue. Mi aspettai di non riuscire a deglutirlo, invece scendeva fin troppo bene. Era dolce e potevo sentire un gusto differente da quello che avevo bevuto ...

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    Last Post by † Dévera il 22 Sep. 2013
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  9. Il manuale del cacciatore: missioni a contratto
    L'inverno si avvicina e svolgere le missioni si rivela sempre più difficile. L'unica soluzione sembra essere l'ingaggio privato.

    Il manuale del Cacciatore: missioni a contratto.

    Il ragazzo indietreggiò, pronto a scattare in qualsiasi direzione per evitare l'assalto del mostro. Negli occhi della creatura bruciava una furia indomabile e nei dai suoi movimenti traspariva una rabbia ferina. Aveva le labbra alzate, volte a mostrar le zanne, e le orecchie pelose erano appiattite all'indietro. Quella smorfia deformava il suo muso canino e lo faceva apparire molto simile ad un cane arrabbiato. Si abbassò, lanciando un latrato poco prima di balzare in avanti. Il ragazzo non si mosse. Il belluarx si avvicinava sempre di più. Era a tre passi di distanza... poi a due... e infine, proprio quando il mostro era ad un passo dal suo corpo, il ragazzo spiccò un balzo verso l'alto. Il belluarx cercò di fermarsi, raspando con le zampe posteriori, mentre si dava lo slancio con quelle anteriori. Si alzò praticamente sugli arti posteriori, contorcendosi nell'aria per raggiungere la sua preda. Distese il collo muscoloso, coperto da folti peli ispidi e grigi, e spalancò le fauci sotto al ragazzo. In un istante, il giovane cacciatore fu attraversato da una sensazione terribile. E se fosse ricaduto tra le zanne del belluarx? Improvvisamente, però, i suoi presentimenti più oscuri vennero meno: la creatura vacillò, colpita da una freccia che la costrinse a piegare la testa. E un attimo dopo, l'enervite che la manteneva in vita venne sfregiata dalla punta di una lama molto lunga. Il belluarx rovinò a terra, ruggendo di dolore e dimenandosi come se fosse indemoniato. I tre cacciatori raggiunsero il mostro e lo osservarono un'ultima volta prima che si dissolvesse nel nulla. Continuò a muoversi finché non ne rimase che un mucchietto di cenere.
    -Ecco perché lo chiamavano "Diavolo delle praterie"- scherzò la ragazza, riponendo la spada a due lame nel fodero che portava sulla schiena.
    -Sembrava proprio un cane...- commentò Julian, rabbrividendo al pensiero di dover uccidere un cane.
    -I cani non mangiano né le pecore né le persone- fece notare Emmet, freddo come al solito. Poi si chinò per raccogliere l'enervite seppellita nella polvere del mostro. Era un ovale perfetto, grande quanto un piatto da cucina. Se non fosse stato per il profondo graffio che la attraversava da un capo all'altro, sarebbe stata valutata molti danari.
    -Kayleen, guarda qua- la mostrò alla ragazza -Questo è almeno un 40% in meno- la rimproverò Emmet -Potresti anche usare meno forza, quando sai già dove colpire-.
    -Si, si...- fece la ragazza, con noncuranza -Dai, torniamo in paese, il sole sta scendendo!- disse allegra, allontanandosi dagli altri due. Emmet sbuffò. Ormai si era abituato: Kayleen non prendeva seriamente nemmeno gli avvisi di caccia con la più alta percentuale di fallimento.
    -Ehi, un secondo!- avvisò Julian. Dalla cenere del mostro stava spuntando qualcos'altro. Una creaturina piccola, non più alta di due mele, era emersa dalla polvere. -E ...

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    Last Post by Arasallenaz il 21 Sep. 2013
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  10. Vampire's Shadows VII - L'inizio e la fine

    Probabilmente svenni perché non ricordavo altro di quel momento. Mi svegliai sul letto con la testa che mi girava. Era caldo e ciò non aiutava. Provai ad alzarmi ma barcollai finendo nuovamente sul letto. Avevo solo ricordi confusi. Ricordai Drake che doveva aprire il diario, poi si mise a urlare… Già, urlava per cosa? Il diario, forse… no… era per qualcos’altro. Bandel! Il mio cognome! Drake aveva ucciso i miei genitori e lo stava facendo con me! Ma non lo aveva fatto… aveva… mi aveva… morso! Finalmente riuscii a ricordare e misi la mano sul collo. Sentii qualcosa di secco e farinoso. Andai a specchiarmi e vidi che ero ricoperta di sangue! Sia collo che maglia. Ebbi un capogiro per lo shock e mi appoggiai alla scrivania davanti a me. Posai gli occhi sul termometro che segnava diciassette gradi. Come facevo a sentire caldo, tanto da sudare? Ma il calore proveniva da dentro me, come se le vene fossero colme di fuoco. In un secondo ricordai Anna. Drake l’aveva spinta ed era svenuta. Non la vedevo e avevo paura di averla persa. Corsi in camera sua con tutta la speranza che potevo, ma lei non c’era. Guardai in tutta la casa ma c’ero solamente io. Sapevo chi l’aveva portata via! Senza curarmi del sangue che avevo ancora addosso corsi a casa di Drake e cominciai a bussare con forza e chiamandolo. Forse “bussare” non è la parola esatta, perché se non avesse aperto entro dieci secondi, l’avrei sfondata. Avevo paura di quel mostro ma l’idea di perdere mia sorella superava qualsiasi altro sentimento. Contavo i secondi che passavano anche troppo velocemente. 5… 6… 7… la porta si aprì piano, con naturalezza, forse anche troppo perché ciò mi fece infuriare per qualche motivo. Mi precipitai dentro e mi misi a urlare quasi in faccia a Drake. Improvvisamente avevo ancora più caldo.

    «Hai preso Anna! Dov’è? Cosa le hai fatto?».

    Lui non rispose, si limitò a fare un passo di lato e vidi mia sorella che spuntava dalla cucina. Era calma, sorpresa, e pareva stesse bene. M’immobilizzai di colpo: non mi aspettavo di vederla con tale facilità. Corsi da lei con foga e le misi le mani sulle spalle. Le guardai il collo, non aveva nulla.

    «Come stai?» dissi velocemente.

    «Bene, non mi ha fatto niente» sorrise «è stato gentile» guardando il sangue che avevo, divenne seria.

    Rimasi senza parole. La lasciai e mi voltai verso Drake alla ricerca di spiegazioni. Non che fossi contraria, ma mi aspettavo di vederla con due buchi sul collo come me.

    «Beh?» sbottò Drake fingendo di non capire.

    «Perché l’hai portata qui?»

    «Ti stai trasformando» disse secco «e per il momento è meglio che rimani lontana da qualsiasi umano»

    «Lei è mia sorella, non le farei mai del male!»

    «Tutti dicono così prima di sentire il bisogno di bere sangue. I primi mesi sono forse i peggiori, sono loro che per lo più decidono il futuro di un vampiro. Il sangue è come la droga per gli umani. Se all’inizio cominci a ber...

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    Last Post by † Dévera il 20 Sep. 2013
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